LA LUCE

Luce” è una parola bellissima. Ha una connotazione positiva e ognuno può darle il senso che preferisce. 

Per me, che vivo di fotografia, la luce è un elemento essenziale, senza il quale non potrei lavorare.

Il mio lavoro e, soprattutto, il tipo di fotografia che prediligo mi hanno portata a studiare e lavorare con la luce artificiale. 

Non potendo sempre affidarmi alla luce naturale, dato che nella maggior parte dei casi dovrei adattarmi ad essa, quella artificiale è diventata un comodo strumento e un mezzo indispensabile per esprimere la mia creatività.

L’utilizzo delle luci da studio infatti, mi permette di gestire al meglio la quantità e la qualità della luce. Mi permette di creare l’atmosfera giusta per la storia che voglio raccontare. Mi da il pieno controllo, ovunque e in qualunque momento sia necessario. 

Luce morbida o contrastata? Luce continua o flash? È una questione di gusto, ma anche di esigenze. 

Tutto sta nel messaggio e nella storia che decido di raccontarvi.

All’inizio, pensavo che le uniche luci da studio che avrei utilizzato sarebbero state i flash e che avrei sempre prediletto la luce super morbida. Ad essere onesti, lo pensavo sia per una questione di gusto, sia perché avevo timore a provare tipi di luce diversi. Perché, ammettiamolo, le novità e ciò che non conosciamo tendono a spaventarci. 

In effetti, i flash mi hanno reso la vita facile. Ho imparato come funzionano e come posso utilizzarli per creare il giusto tipo di luce e mood. Per me i flash sono luci affidabili, sui quali posso sempre contare, indipendentemente dal tipo di foto che io debba scattare. 

Ma per fortuna tendo ad annoiarmi molto facilmente, e il bello di questo lavoro è proprio che non si finisce mai di imparare. 

Nella fotografia sperimentare è essenziale.

È stato quindi un po’ per caso e un po’ per fortuna che mi sono imbattuta nelle luci continue. 

È bastato fare il primo passo (la prima volta sul set con le luci continue) a farmi ricredere. Se all’inizio mi spaventava l’idea di utilizzare delle “luci nuove”, ora che ne ho compreso il funzionamento, e soprattutto le potenzialità, ho capito che non sono altro che uno strumento in più con cui posso esprimere la mia creatività. 

ANTON
for Mirror Mirror Magazine

Prima di intraprendere la carriera di fotografa, ho studiato e mi sono laureata in lingue.

Mi viene quindi naturale paragonare lo studio della luce all’apprendimento di una lingua. Conoscere e comprendere le diverse fonti di luce è come studiare i vocaboli. Se non impariamo nuove terminologie, e ci limitiamo ad usare solo quelle che già conosciamo, non avremo mai accesso alle piene potenzialità espressive della lingua. Sapremo si esprimerci, ma sempre ad un livello base. Con la luce funziona più o meno allo stesso modo: più fonti di luce conosciamo, più il nostro vocabolario si arricchisce. 

Fashion story by Diva Studio Milano published at www.mirror-mirror.nlANTON

Photographer & Art Director: Rachele Crivelli & Costantino Costa
Fashion Stylist: Pasquale Cangemi @ Simple Ag
Makeup Artist and Hair Stylist: Camilla Oldani
Model: Anton Dzenisiuk @ Independent Model Management